Come prevenire l’influenza 2020-2021

Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021 del Ministero della Salute

L’influenza è una malattia importantissima, perché che colpisce tutti indistintamente e in modo trasversale. L’influenza è causata da virus, soggetti a cambiamento e mutazioni che cambiano di anno in anno, e a volte, anche più volte in un anno.

Le influenze stagionali producono da 5000 a 10.000 morti  ogni anno e sono dovute a complicazioni da infezioni batteriche e patologie dell’apparato respiratorio.

Soggetti a rischio sono  i soggetti affetti da asma e da   broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

I virus dell’influenza stagionale 2020-2021

L’influenza stagionale 2020-2021 di quest’anno è data dalla circolazione di 3 o 4 varianti di nuovi virus:

  1. A/Guangdong-Maonan/SWL1536/2019 (H1N1)pdm09-like virus.
  2. A/Hong Kong/2671/2019 (H3N2)-like virus.
  3. B/Washington/02/2019-like virus (lineaggio B/Victoria); e B/Phuket/3073/2013-like virus (lineaggio B/Yamagata).

Le misure preventive attuate per il covid-19, di cui le mascherine, il distanziamento sociale, il lavaggio frequente delle amni, ecc., possono contenere gli effetti dei virus antinfluenzali stagionali, con minor danno sulla salute delle persone.

I sintomi dell’influenza 2020/2021

Gli indicatori principali dei sintomi dell’influenza stagionale sono:

  1. insorgenza rapida e brusca della temperatura corporea, con febbre sopra i 38°C;
  2. concomitanza sintomatica di almeno tre sintomi come febbre, stanchezza fisica, spossatezza, dolori muscolari e delle articolazioni e sintomi respiratori, di cui, congestione nasale, rinorrea e lacrimazione.

Come distinguere l’influenza stagionale dal covid-19

Alcuni sintomi sensoriali, se associati ai sintomi delle vie respiratorie, possono indicare eventuale infezione da covid-19.

I sintomi respiratori classici influenzali,  tipo congestione nasale, rinorrea e lacrimazione, se sono associati a momentanea perdita o diminuzione degli odori e dei sapori, con tosse consistente e  persistente e con respiro affannoso, costituiscono dei segnali di allarme. Quindi, devono indurre ad una diagnosi differenziale col tampone naso-faringeo per il covid-19.

In presenza di questi sintomi e se i sintomi persistono per più di tre giorni è opportuno consultare il medico.

Un altro indicatore di vitale importanza è, l’abbassamento di  percentuale di ossigeno nel sangue, rilevabile con un comune saturimetro.

L’importanza del vaccino antinfluenzale

Il periodo migliore per vaccinarsi sono considerati i mesi da ottobre a dicembre.

I soggetti a rischio sono i bambini piccoli, le persone anziane, gli ammalti con patologie croniche, gli sportivi, il personale sanitario a contatto con malati e, infine, le donne in gravidanza dal primo o dal secondo trimestre in poi.

Si consiglia il vaccino contro lo pneumococco?

La vaccinazione contro il pneumococco (Streptococcus pneumoniae), è consigliata, in particolare, ai soggetti  con malttie croniche a livello respiratorio e affetti da bronchiti croniche, broncopneumopatie e asma.

Questo vaccino è utile per prevenire le polmoniti batteriche che nel 50% dei casi, sono causate dal batterio pneumococco.

Il vaccino contro lo pneumococco non richiede richiami annuali, la protezione dura fino ad massimo di 5 anni.

Sono in commercio il vaccino pneumococcico coniugato 13-valente (PVC13) per bambini e soggetti debilitati e il vaccino pneumococcico coniugato 23-valente (PVC23) per adulti.

Il vaccino pneumococcico può essere somministrato contemporaneamente  alla vaccinale influenzale in due somministrazioni separate.

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